Il laser il cui nome deriva dall’inglese “Light
Amplification by Stimulated Emission of Radiation”, cioè “Amplificazione della Luce Mediante Emissione Stimolata di Radiazioni”, è uno strumento atto ad amplificare le onde luminose senza ricorrere a convertitori elettronici. La tecnica rende disponibile vari tipi di laser che, sfruttando lo stesso principio, interagiscono diversamente con i tessuti viventi. Ogni laser prende il nome dal materiale attivo utilizzato. Ai fini terapeutici importante è cosa si chiede ad un laser e cioè: MONOCROMATICITA’: una sola e precisa frequenza di emissione; MONODIREZIONALITÀ: una sola e costante direzione, ovvero non disperdere energia nè nelle cellule nè nell’ambiente circostante; COERENZA SPAZIALE: la capacità di mantenere costante il rapporto “spazio-tempo”, quindi che l’impulso possa raggiungere qualitativamente e quantitativamente quel dato punto in modo uguale ed uniforme; BRILLANZA: la potenza emessa per unità di superficie e per unità di angolo solido, per potere quindi concentrare energia più potente possibile nello spazio più piccolo possibile; EFFICACIA E SICUREZZA PER I TESSUTI UMANI E PER L’AMBIENTE. In conclusione gli si chiede di raggiungere l’obiettivo finale: eliminazione di peli o macchie senza apportare variazioni anatomiche ai tessuti. |
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